mercoledì 8 agosto 2012

Nessuno può sfuggire alla propria follia.


Riflessioni tratte da un mio commento scritto su amorecontroana.blogspot.it, un vulcanico blog che mi ha trascinato con il suo spirito di iniziativa, la sua positività e il suo intento di aiutare chi sta soffrendo, come abbiamo sofferto noi...ma anche molto arrabbiato (ps: è della stessa Mari che mi ha scritto esortandomi a tornare a scrivere):

L'anoressia...è un buisness? Non lo so. Non ne sono sicura. Siamo costantemente bombardati da modelli sbagliati, immagini finte di donne troppo magre e tristi (ma questo non lo dicono), nonchè da esempi di svilimento del corpo femminile - però questa è tutta un'altra orribile storia.
Ma che peso ha, tutto ciò, nella storia di ognuna di noi, di ogni singola malattia?
Davvero ogni singola storia di DCA ha alle radici un'influenza negativa data dal mondo dello spettacolo, dai mass media, dalla moda? Io non lo credo. Io per prima credo di non aver mai guardato thinspo, almeno fino a malattia inoltrata, o tantomeno mai desiderato, prima di ammalarmi, che il mio corpo assomigliasse a quello di una modella. C'erano, come per ogni ragazza, delle donne a cui volevo assomigliare, ma non facevo caso al loro fisico: invidiavo la bellezza, non la magrezza. Poi qualcosa si è rotto, e il mio dolore ha avuto come valvola di sfogo la ricerca della magrezza. La ricerca della perfezione, in realtà, ma questo non lo devo a nessun modello negativo, piuttosto alle ambizioni che la mia famiglia ha sempre avuto per me. E se dovessi cercare un modello che inconsapevolmente ha fatto sì che la mia ossessione si dirigesse sul peso e sulle calorie, potrei trovarlo in mia madre, che da sempre si è presa cura del suo fisico magro e forse cercava di farlo anche con me. Ma lo faceva in buona fede.
Ed è proprio qui che voglio arrivare: nessuno secondo me cerca di farci ammalare. Che poi questo avvenga lo stesso, è solo la conseguenza di un disagio più grande, indipendente dai modelli che abbiamo; è la direzione che prende il nostro dolore, la nostra sofferenza. Se non fosse la magrezza, sarebbe qualcos'altro.
Per la mia esperienza, non ho mai considerato leggere Vogue o guardare Gossip Girl o interessarmi alla moda o ammirare attrici bellissime, una causa della mia ossessione. Se dovessi dare a qualcuno la colpa di quello che è mi successo, non me la sentirei di darla ad altri. A nessun direttore di rivista, a nessuna modella, a nessun film.

Mio padre ancora adesso ogni tanto osa dire che la mia malattia è stata colpa della mia "fissazione per la magrezza", ovvviamente sempre secondo lui "ereditata da mia madre". Io mi sento sempre molto offesa in queste occasioni, perchè sento il mio dolore svilito, ridotto ad un capriccio. Credo di essere troppo intelligente, per cadere in questi tranelli. E se oggi vedo serie tv - tipo 90210 - in cui ci sono ragazze veramente troppo magre, mi sento solo triste per loro. Nè manipolata, nè desiderosa di emularle. Forse è perchè sono guarita, sicuramente ora non rincorro più la magrezza, ma la felicità e la Bellezza in senso ampio, quella dell'arte, dell'architettura, della poesia, di una donna incinta....
Ma qui sto divagando, e perdo il filo del discorso.

Ma vorrei davvero sapere cosa ne pensate voi.
E come state?
Vi abbraccio tutte 

ELLISS

lunedì 6 agosto 2012

Un'estate che non so quando arriva e quando parte, e se riparte...


Ripenso agli anni passati, segnati dalla malattia. L'estate scorsa iniziavo ad abituarmi all'idea della guarigione, in questa sento ormai di averla lasciata alle spalle. Ma da quando mi sono ammalata, curiosamente insieme agli inverni, i mesi estivi erano per me i più brutti.
Ricordo in particolare la seconda estate. Quella in cui la bulimia stava prendendo il posto dell'anoressia. Quella in cui volevo dimagrire ma non riuscivo, ero schiava del cibo, e occupava tutti i miei pensieri, era la causa della mia felicità o infelicità.
Una vacanza in Spagna, con il terrore di tornare a 55 kg - e la promessa con me stessa di impedirmi di continuare a vivere, se questo fosse successo. Madrid che non significava nulla, avevo occhi solo per Starbuck e per piangere le lacrime dopo aver divorato un Frappuccino. Pomeriggi rintanata nell'appartamento, mentre i miei giravano la città, tra biscotti, cereali, persiane semichiuse e sensi di colpa. Uscire con la vita stretta da una cintura sulla carne viva, una tortura che mi auto-infliggevo, che mi dava l'impressione di essere più sottile, e i segni della fibbia sulla pelle che bruciavano. Qualche giorno dopo, l'Andalusia, e finalmente qualcosa in grado di distarmi: un libro - Norvegian Wood, di Murakami.

– Perché?- ripeté Naoko guardando fisso la terra ai suoi piedi. -A capire che se uno si rilassa si sente più leggero ci arrivo anch'io. Ma non capisci quanto è assurdo dirmi una cosa del genere? E sai perché? Se io provassi a rilassarmi, andrei a pezzi. Ho sempre vissuto così, da tanto tanto tempo, e anche adesso è l'unico modo in cui posso vivere. Se una sola volta mi lasciassi andare, non potrei più tornare indietro. E se andassi a pezzi, il vento mi spazzerebbe via. Perché non lo capisci? Come pensi di potermi aiutare se non riesci a capire questo? -

Un libro che parla di follia, di morte, di dolore, di resa di fronta alla difficoltà immensa di crescere e trovare sè stessi, un libro che parlava di me. Riconoscermi, ritrovare la mia sofferenza nei personaggi; è stato uno dei libri che mi ha insegnato di più e mi ha fatto capire di più su me stessa e sulla mia malattia. Lo consiglio a tutte voi.

Ma non mi ha fatto guarire.

E l'estate dopo - semplicemente, il fondo. Quell'estate di cui vi ho accennato qualche post fa, tra mille vacanze e nessun posto, nessuna compagnia in grado di salvarmi. Quell'estate così dolorosa da meritare un post a parte, forse, quando me la sentirò.

E l'inevitabile confronto con questa - queste splendide giornate, dopo la soddisfazione di un esame andato benissimo, tra nuotate nella mia piscina e giornate insieme al mio amore, al mare, o in giro per Roma, tra shopping insieme a mia madre e mia sorella e serate all'Isola Tiberina con le amiche. Tra gelati, tanti, e tutto quello che questa stagione offre di buonissimo. Pomodori, melanzane, peperoni - pesche, melone, anguria - pasti governati dal colore e dalla leggerezza. Un tentativo - oggi - di iniziare la healthy skinny diet, per provare a perdere qualche kg senza farmi nemmeno un graffio al cuore. Senza togliermi nemmeno un sorriso. Approfittando con un sacrificio minimo di queste giornate così piene di cose buone e sane, di sport e di aria aperta... E continuando a riflettere su chi sono, su come sto crescendo, su come sto guarendo. Su cosa posso fare per chi sta male come sono stata male io, in tutte le estati passate.
Questa è una stagione pericolosa, lo riconosco: per me l'horror vacui è sempre stato pronto a soffocarmi. La noia e il cibo si rincorrono facilmente, il caldo toglie la voglia di fare molte cose, e il costume ci fa scontrare con i nostri difetti fisici. Ma può anche diventare un momento meraviglioso, per prenderci cura di noi e fare tante cose che durante l'anno non ci possiamo permettere di fare, per poco tempo o troppi impegni.
Può diventare un momento anche per imparare l'ozio, quello costruttivo, quello "creativo", quello da cui far nascere fiori.

A proposito, una delle cose più belle dell'estate sono proprio i fiori.


Vi stringo.

Elliss

domenica 5 agosto 2012

Forse esiste già al di là dell'orizzonte una poesia anche per te.

"E dove sei, Elliss?
Forse la storia la stai raccontando altrove, e poi verrai a postarla anche qui. 
Mi interessa davvero! Tu scrivi: "Perchè riesco a ragionare lucidamente, e penso al tempo che ti è stato rubato per sempre. E alla dignità che subisce in quei momenti dei duri colpi. E alla gente che muore di fame, e a quella che dovrebbe davvero sentirsi grassa e brutta e invece è felice. E a chi nonostante abbia dei guai molto più gravi li affronta e sceglie di non scappare."
Sembra che tu abbia smesso di scappare, e vorrei sapere di più. Da parte mia ho una sola cosa da dirti: quel tempo, in cui hai sofferto, e ti sei chiusa in una prigione, NON è "perso per sempre": lì c'è una grande, triste, dura, odiosa esperienza, e come tale ha un enorme valore, ti garantisco che è così, non disprezzarlo, è solo così che potrai scoprirlo e, poi, metterlo a frutto. "


Questo il messaggio trovato qualche giorno fa mentre, in vacanza, scorrevo al volo la mia casella di email. Un commento al mio ultimo post su questo blog. Innanzitutto, grazie, Mari. Grazie per queste parole, perchè hai letto ciò che ho scritto e ci hai creduto. Grazie per avermi chiesto di più, grazie per avermi fatto sentire di stare facendo, seppure in piccolo, davvero qualcosa per qualcuno. Dopo i primi post, gli impegni, gli esami vicini, hanno fatto sì che interrompessi di scrivere su questo blog. Non l'ho dimenticato, non VI ho dimenticato o voltato le spalle. Sono stata solo molto presa da altre cose, e mi dispiace. Ma ci ho pensato tanto, e leggere queste parole mi ha fatto ripromettere di tornare a scrivere una volta a casa. Ed eccomi qui.


Ma vi farò una confidenza. Vorrei che stavolta fosse diverso.
Mi capita spesso di pensare a quello che mi è successo. So che non riuscirò mai a lasciarmi del tutto alle spalle gli anni in cui sono stata male, ma pensavo fosse arrivato il momento di guardare al passato con un certo distacco. Ma spesso mi ritrovo a ricordare in maniera talmente vivida e intensa, da capire che non è così. Non posso ancora prendere le distanze da quella Alice. C'è qualcos'altro che devo fare, prima.
Vorrei che dalla mia esperienza, dai miei ricordi, dalle mie cicatrici, io possa trovare un modo per aiutare, chi è stato male come me. Chi sta soffrendo di anoressia o di bulimia - o di mal d'amore. Chi non riesce a trovare se stesso - o la voglia di vivere. Chi dopo averla ritrovata ha paura di perderla di nuovo. Chi non sa che cosa gli stia succedendo, vuole solo sparire. Chi c'è ancora dentro. 
Chi non si ricorda perchè è bella la vita.


Forse è perchè studio medicina, forse è per la mia spiritualità. Forse è perchè questa esperienza mi ha insegnato l'altruismo. Forse è perchè per certi versi rimarrà per sempre un mistero, per me, cosa succede nelle nostre menti quando iniziamo ad ammalarci. Non lo so, perchè, ma sento che è quello che devo fare.


E voglio cominciare proprio così, con questo blog, da portare avanti con una luce, e un impegno nuovo.
Ricordando, cercando di capire, insieme a voi, cosa succedeva. Parlando, ma anche ascoltando. Soprattutto, raccontando di quanto c'è di bellissimo nella vita, di come ci si può innamorare ogni giorno di quello che ci circonda. Voglio farlo insieme a voi.

Comincio subito a scrivere, ma voglio chiudere questo post così. Con questi propositi, e questo saluto.
Scrivetemi, quando volete, per qualsiasi cosa. Il mio indirizzo è alicedit@hotmail.it
Forse siete voi ad aiutare me, forse io ad aiutare voi, ma importa davvero?

Vi abbraccio, stelline sconosciute - per certi versi siamo molto lontane, ma viste da quaggiù tutte le stelle non sembrano forse vicine, e bellissime?

Elliss

sabato 19 maggio 2012

La fin lin entre délice et délit.

Nonostante la mia attitude equilibrata, sono ancora troppo spesso alle prese con le mie debolezze. Nonostante il mio footing, le mie passeggiate, gli esercizi e la palestra, i miei 55 kg sono ancora qui. Nonostante la primavera e questo mese bellissimo, a volte mi faccio ancora prendere dal nervosismo sfogato sul cibo. Nonostante sia guarita, a volte ancora ho degli atteggiamenti malati; a volte ancora ne cerco altri. Nonostante tutto quello che ho imparato su di me, confondo ancora spesso delizia e delitto.
La mia vita è tutto questo, avec la poursuite du bonheur. Questo è quello che conta: vivo con il proposito di essere felice, ed è l'unico obiettivo che davvero rincorro. D'accordo, in alcuni giorni credo fermamente che potrei essere più felice se fossi più magra. Potrebbe essere vero, ma quando ne pensavo 40 non lo ero affatto. Voglio questi 50 kg, un sacco. Ma voglio arrivarci senza rinunciare alla felicità. E senza rinunciare a me stessa.
E "me stessa" vuol dire molto. So tanto di me ormai, so di cosa sono fatta, so cosa fa parte di me. Sono romantica, golosa, emotiva, mi entusiasmo per tutto. Sono drogata di sole e aria aperta, nata vicino al mare e dal mare strettamente dipendente; sono fissata per la moda, fashion addicted, una voguette insomma, con un armadio pieno di bei vestiti e uno stile tutto mio. Sono tutti i miei viaggi, e sono Parigi che è la mia casa. Sono un futuro medico, mica caramelle! Sono piena di voglia di vivere, di cose da fare e sogni da realizzare. Come posso pensare di essere solo un numero? Niente da fare, non regge: a dieta ok, ma senza rinunciare a nulla - al massimo a qualche biscotto di troppo!

Marion Cotillard - ma belle.

martedì 8 maggio 2012

Se amate la vita non sprecate tempo, perchè è ciò di cui sono fatte tutte le nostre vite. (B. Franklin)

Buonasera, stelline. Mi dispiace moltissimo di essere mancata da qui così a lungo. Potrei dirvi che ho avuto poco tempo, molte cose da fare, ma dovrei soprattutto dirvi che ho avuto poca forza di scrivervi perchè ho attraversato un piccolo momento di debolezza dal punto di vista alimentare - che non mi ha fatto sentire non solo in grado di aiutarvi, ma anche, a dirla tutta, all'altezza dei vostri obiettivi, del vostro controllo, come se al di là delle apparenze, di quello che proclamiamo, delle calorie che ingurgitiamo, riflettiamo a vicenda quelle cicatrici, più o meno aperte, che ci portiamo tutte dentro. Cosa è successo? Non lo so. Ho avuto paura di essere sul punto di commettere un passo indietro; poi mi sono resa conto che è stato solo nervosismo, ciclo in arrivo, problemini a casa e con le mie amiche...insomma, quel genere di cose che creano uno stato di stress tale da sfogarlo sul cibo, mangiando troppo o male, lasciando spezio al desiderio di eliminare il problema vomitando. Mi sono sentita delusa e spaventata dall'idea di allontanarmi dal mio obiettivo e cancellare i progressi fatti. Insomma, non sono stata proprio tranquilla tranquilla. Ma ora è passato tutto, e io mi sento più felice e viva che mai. Forse è questa la differenza? Che anche se ho ripreso quel kg che avevo perso, non posso fare a meno di sentirmi felice da morire, per tutto quello che c'è intorno. E che il pensiero di essere di nuovo alle prese con gli stessi obiettivi, 5 kg in meno, non mi mette ansia ma mi fa sentire combattiva e pronta ad affrontare questa nuova sfida. La primavera è il momento perfetto per rimboccarsi le maniche e contare sui risultati. E il mio nuovo proposito è di non lasciarmi scappare nemmeno un minuto di questo tempo bellissimo, di questa stagione, dei miei 20 anni, di questa vita. Voglio andare a dormire la sera e pensare di aver reso la mia giornata bellissima e di averci messo tutto quello che volevo. Continuare la dieta, stare all'aria aperta, studiare, fare sport, fare l'amore senza moderazione, coltivare le amicizie, essere una persona migliore con tutti, svegliarmi presto la mattina, dedicare tempo agli hobbies, pregare, meditare. Ogni giorno deve essere pieno di tutto ciò, e di molto altro. Questo tempo è mio; questo tempo è nostro. Riprendetevelo. A presto. Elliss

sabato 21 aprile 2012

Che prezzo hai pagato? Che effetto ti fa?

Buonasera a tutte, piccole,
sono stata contentissima di leggere i vostri commenti e anche di sbirciare tra le vostre parole, leggendo i vostri blog. Mi sento sempre più vicina a voi, ora che inizio a "conoscervi" meglio, a dare spessore e significato ai nomi che leggo tra un post e l'altro.
Ed eccomi qui allora a raccontarvi un po' di me, e a tessere qualche altro filo tra noi...perchè le nostre storie si assomigliano un po' tutte, sono storie di fragilità, di pazzia ma di cuori grandi, anche se spesso lo neghiamo
Fin da piccola sono sempre stata una bambina modello, brava, intelligente, bella, e anche abbastanza "in carne", nel senso buono e bello con cui si può descrivere il fisico tondetto di una bambina. Durante l'adolescenza ho continuato a soddisfare le altissime ambizioni che i miei genitori, sempre molto "distanti" e presi dai loro problemi, nutrivano per me, la prima figlia, la ragazza brillante e sempre più bella; mi ero stabilizzata su un peso "normale", che mi faceva sentire bene, si univa alle altre mie doti e mi ha portato, mai come in quel periodo, intorno ai 15 anni, a sentirmi incredibilmente bella, anche con i miei 55 kg per 164 cm. Ero diventata talmente vanitosa e presa da me stessa da essere insopportabile.
Poi un giorno qualcosa si è rotto. Ancora non so dire con certezza cosa, forse sono semplicemente andata incontro al mio destino: a volte penso che una vita normale, un fisico normale e un carattere apparentemente forte non bastino a salvare dalla propria follia, se è già dentro di noi. A 15 anni e mezzo la mia vita è diventata totalmente consacrata alla magrezza e alla perfezione, e anche se nel frattempo almeno all'inizio avevo un ragazzo, frequentavo amici, coltivavo passioni...nella mia testa c'era un unico pensiero: dimagrire.
Tutto è cominciato così, contando le calorie, tentando di diminuirle sempre, saltando pasti e raccontando bugie, perdendo velocemente 3, 4 kg, poi fermandomi, poi perdendone altri, alternando controllo ferreo a voglia di lasciarmi un po' andare, di ritrovare il mio amore per la vita, per il cibo, per me stessa, che mi accorgevo di star lentamente perdendo. Ma poi lei tornava sempre, e voleva qualcosa in cambio. 
Non ero propriamente anoressica, perchè non avevo un peso terribilmente basso, ma ero certamente molto magra e molto infelice come chi soffre di anoressia.
Non avevo idea che qualcosa stesse cambiando di nuovo. Lentamente, sono iniziate anche le crisi compulsive, alle quali rimediavo con digiuni e palestra, e hanno aggiunto alla mia tristezza anche l'umiliazione, quando non riuscivo a resistere, e i kg ripresi, nel giro di   un anno, uno per uno.
Ero tornata a 55 kg e l'apparenza poteva suggerire una guarigione, una remissione e una vita che sembrava riprendere il suo corso impeccabile dopo una svista; ma la realtà era ben altro. Odiavo il mio corpo e quei kg, odiavo le forme di cui un tempo ero così orgogliosa, odiavo il seno che era tornato, la pancia, odiavo soprattutto la mia debolezza, essere schiava del cibo.
Così, piano piano, ho iniziato a vomitare. Prima poco, con difficoltà, senza risultati. Poi sempre più facilmente, e spesso. Vomitare dopo le crisi mi permetteva di non ingrassare pur continuando a cedere alle abbuffate. Ricominciai a dimagrire in questo modo diabolico. Vomitavo sempre più spesso, e la mia vita era sempre meno vita. Ricordo il mio viaggio di quinta liceo a Berlino. Passato a mangiare e vomitare, ovunque, qualunque cosa, tutto il giorno; e a piangere. Non volevo più vivere, pensavo a tutte le difficoltà che si incontrano nella vita, e mi rendevo conto di non essere abbastanza forte da affrontarle. Volevo sparire così.
Gli esami di maturità aumentavano la mia ansia costante, perchè sapevo di dover prendere 100 e lode, come tutti si aspettavano, me per prima, e temevo di non farcela. Studiare diventava sempre più difficile, e il vomito sempre più frequente, e il mio peso sempre più basso. Durante il periodo della maturità passavo le giornate tra studio (pochissimo), crisi e vomito, non uscivo quasi mai di casa e pesavo ormai 43 kg.
Avevo perso 12 kg in pochi mesi.
Riuscii ad ottenere il mio 100 e lode, ma non cambiò nulla. Feci molti viaggi durante l'estate, ma non cambiò nulla. Sapevo di voler entrare a medicina e di dovermi impegnare, non solo per i test di ammissione ma per affrontare una carriera che sapevo lunga e faticosa, ma continuava a non cambiare nulla. Raggiunsi il mio fondo durante una vacanza in Sardegna con le mie amiche. 40 kg, 17 sigarette al giorno e niente in grado di salvarmi.

Ma è quando tocchi il fondo che inizi a risalire. Preparai i test per medicina con una piccola luce nel cuore. Con il mio psichiatra, che avevo iniziato a frequentare spontaneamente qualche mese prima, si andava stabilendo un bel rapporto di confidenza e affetto. Qualche crisi in meno, qualche speranza in più. Subito dopo aver saputo di essere entrata nell'università che sognavo da sempre, sono partita per Parigi. A Parigi ho ritrovato me stessa. Passeggiando per strade che conoscevo da sempre, riscoprendo quello che amavo, e la capacità di sceglierlo. Scorgendo il mio futuro, e chissà quante vite passate. Ho iniziato a capire chi ero.
Vi racconterò meglio di quel viaggio a Parigi, se vorrete, e anche di quelli che sono seguiti. Perchè da quel momento almeno due volte all'anno non posso fare a meno di tornarci, a riprendermi qualche altro pezzetto di me stessa che è nascosto tra le sue strade. Nel frattempo è iniziata la mia guarigione. Non è stato facile, lo ammetto: all'inizio ogni kg era un peso insopportabile, le crisi continuavano ad esserci anche se erano sempre di meno, il rapporto con i miei genitori tentava di tornare normale...ma la cosa più difficile è stata accettare e capire che potevo essere me stessa anche senza le mie ossa sporgenti, anche senza gli sguardi della gente, che potevo mangiare regolarmente, concedermi anche delle golosità, senza immaginare che mi stessero uccidendo.
La seconda cosa più importante nella mia guarigione è stato innamorarmi. Un anno fa ho incontrato il mio principe, ma principe sul serio. Il ragazzo che è sempre stato nei miei sogni, e un giorno è arrivato e mi ha cercato. L'uomo con cui sono riuscita a ritrovare l'antico amore per il mio corpo, pur avendo un peso normale, fino a riuscire di nuovo a fare l'amore. Da quel momento la mia vita è diventata davvero perfetta, con tutte le difficoltà che la rendono normale e la rendono bella...perchè io credo che la vita sia bellissima, nonostante tutta la mia sofferenza, nonostante quei momenti in cui volevo davvero morire e non dimenticherò mai.
Per questo voglio essere qui in mezzo a voi, a simboleggiare cosa ha in serbo il futuro per voi. Felicità, amore, gioia, mille cose da fare, voglia di vivere, risate, gelati, consapevolezza. Non sono solo parole, non è un'utopia: guarire non è affatto facile, ma poi la vita ci premia.
Se sono qui è anche perchè voglio riuscire insieme a voi a perdere 5 kg, senza tornare nel mio incubo.
Venerdì è successa una cosa strana: nonostante avessi un esonero dopo poche ore, nonostante fossi con il mio ragazzo, nonostante fossi contenta di aver perso mezzo kg, mi sono sentita presa da un'angoscia enorme. Il pranzo a mensa mi stava facendo impazzire, mi sembrava troppo e inaccettabile, e il programma di uscire la sera a cena fuori un incubo al solo pensiero. In quel momento ho capito che qualcosa non andava, che per qualche ora tutto era tornato pericolosamente a girare intorno al pensiero di dimagrire. Mi sono fermata, mi sono calmata, e ho promesso a me stessa di starci attenta.
Da quel momento mi sono quasi "obbligata" a mangiare un po' di più, per quanto più disordinatamente. Tra alcool, pizza, biscotti e schifezze varie, mi sono assicurata di avere ancora quell'elasticità pronta a salvarmi se dovessi scivolare di nuovo in qualche atteggiamento strano.
Domani mi peserò e riprenderò la dieta da dove l'avevo lasciata....con il sorriso, però.
Spero di non avervi annoiato :) Vi lascio con un bacio e la promessa di condividere ancora il mio passato con voi, anche i momenti più bui...perchè fanno parte di noi, e un giorno da quelle crepe entrerà tanta di quella luce da cacciare tutti i fantasmi, credetemi.
Buonanotte e a prestissimo!
Elliss

martedì 17 aprile 2012

Il principio che sovrasta la carezza

Bonne soir mes cheres,
vi scrivo proprio con il sorriso: sono così contenta di aver ritrovato quell'atmosfera, quella condivisione, quell'affetto gratuito e sincero che ci unisce, anche se non ci conosciamo, fin dalle prime parole che leggiamo le une delle altre <3
Sono al secondo giorno di dieta e le cose vanno bene: considerato che vengo da un periodo di...eccessi, diciamo così, trovo bellissimo avvertire di nuovo la sensazione di sentirsi più leggere, anche dopo soli due giorni di un regime più sano e nemmeno troppo restrittivo - era proprio il mio corpo a chiedermelo!
Oggi però ho mangiato un bel gelato a merenda, adoro il gelato perchè è una gratificazione sana!

Il mio DA di oggi:
colazione: due caffè macchiati, un plum cake (150 kcal)
merenda: un latte macchiato (105 kcal)
pranzo: insalata condita con un cucchiaino d'olio e aceto balsamico e una scatoletta di tonno al naturale; due tarallini da agricoltura biologica; una rosettina da 60 grammi intregrale; una mela piccoletta; un caffè macchiato (425 kcal)
dopo pranzo: una spremuta d'arancia (50 kcal)
merenda: un gelato (coppetta media con: pistacchio, yogurt al mirtillo, fichi) (180 kcal)
cena: una mela (80 kcal)

Per un totale di 990 kcal che non sono poche (più che altro poco bilanciate) ma nemmeno troppe, considerando che ultimamente la mia media erano 1600/1700 kcal! Da domani vorrei iniziare la Healthy Skinny Diet, mi sembra abbastanza bilanciata considerando che non tiene conto delle calorie della frutta e della verdura e si aggira su una media di  900/1000 kcal al giorno...vedremo come va!

Un pensiero sano: vorrei perdere 5 kg nel modo migliore possibile, senza dimagrire di seno e senza inflaccidirmi - servono tanto sport e stare all'aria aperta!
Un pensiero meno sano: che bella la sensazione di vuoto cenando solo con una mela....

Per stasera vi saluto e vi mando un bacino. La prossima volta vi voglio raccontare la mia storia con i DCA...

State bene e sorridete: è primavera!

Elliss

domenica 15 aprile 2012

Parlando di me...

Ed eccomi qui. 20 anni, moi, parisienne dans le couer, una storia d'amore bellissima che riempie tutto quello che ho, una carriera da studentessa di Medicina e un futuro da dottoressa, una vita splendente, splendente davvero. Ma quello che sono non è solo questo: è tutto il mio passato che mi accompagna, con le sue luci e le sue ombre (tante), e non si può cancellare, e ogni tanto si fa ricordare. I miei quattro anni di Disturbi Alimentari, la mia anoressiabulimia, i miei fantasmi, le mie paure...i vizi, gli errori, le persone che hanno sofferto a causa mia.Ora sono una giovane donna bella, felice, sana, equilibrata, ma tutto quello che sono lo devo ad un lungo cammino nel conoscere me stessa, che comincia e finisce a Parigi.Eppure qualcosa ancora mi manca. Mi piaccio, so di essere bella e anche fortunata perchè con i miei sbalzi di peso e il modo con cui ho maltrattato il mio corpo per quattro lunghi anni, potrei stare veramente male ora. Avrei potuto non solo riprendere i kg persi, ma anche prenderne altri, molti altri, cadere nell'iperfagia, nel binge, non riuscire a riappropriarmi del mio corpo. Sono molto grata alla vita, "per come è andata".Però proprio perchè adesso ho un rapporto normale con il mio corpo, proprio perchè è tornato come quello di tutte le ragazze...mi ritrovo come molte di noi a voler perdere qualche kg. Si insomma, cominciare una dieta, arrivare ad un peso sano ma che faccia pensare alla magrezza...a quel tipo di bellezza non mediterranea, non calda di fuoco e passione, ma un po' sfuggente, un po' spigolosa, vagamente eterea. La bellezza dei 50 kg, ecco.Per questo comincio a scrivere qui, perchè da domani comincio la mia dieta, e non importa quanto tempo ci vorrà, quante volte non riuscirò a rispettarla, perchè la vita è bella anche per il fatto di poter mangiare il gelato, tanto gelato, o ubriacarti con le amiche, o mangiare una montagna di sushi con il proprio fidanzato (magari seguito da tanto amore...)...la vita è bella, e io voglio essere felice, felice da morire. Non mi voglio riammalare. Però voglio essere magra, e anche un po' più controllata, perchè ultimamente mi sono concessa un po' troppi "si".So che alcune di voi, come me un tempo, hanno dei blog nei quali si autosostengono a vicenda nel dimagrire e seguire diete sempre più restrittive, sempre più folli. Pensate che da "una che ne è uscita" io le condanni? Sbagliato. Di quei terribili anni bui l'unica cosa che ricordo con piacere è il sostegno che ci davamo, con le mie amiche di Splinder, che come me rincorrevano la perfezione ed avevano un mostro dentro, ma avevano sempre una parola dolce per le altre. Voglio ritrovarle, loro ed altre come loro, per continuare ad avere quella parola dolce, quel conforto, quell'abbraccio virtuale che consola da un'abbuffata, da una litigata, da un giorno passato a vomitare o uno passato a digiunare e ad avere voglia di morire. Voglio esserci, per dimostrare che si può uscirne, ma anche per provare, insieme a loro, qualcosa di nuovo: dimagrire, dimagrire tanto, dimagrire mangiando poco...ma senza ammalarsi, senza cadere in nessun vortice. Io credo di poterci riuscire, io ci voglio provare.Per questo scriverò qui i miei Diari Alimentari, ma non solo, perchè non sarà un blog di dieta. Sarà un blog che parla di vita ed arte, poesia, musica, libri, Bellezza in ogni sua forma. Sarà un blog che parla di me, e io non sono più solo un numero, un peso, e un'ossessione. Sono innamorata della vita!Spero di conoscervi meglio e più da vicino nei prossimi giorni. A bientot,Elliss
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